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da http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/librai-alla-riscossa.aspx

Librai alla riscossa

di Massimiliano Castellani

29 settembre 2014

libraiAngelo Ciotoli, pescatore e ittoristoratore della Baia del Silenzio a Sestri Levante, al suo vino ha messo il nome di “Eroico” «perché – spiega – per arrivare a piedi lassù in collina, dove cresce la mia vigna, ci vogliono venticinque minuti di arrampicata. Immaginatevi la fatica della vendemmia...». Quell’etichetta di “eroici” spetta anche alla tribù dei librai indipendenti. Sono le ultime oasi romantiche e fortemente culturali di questo nostro Paese di lettori e pensatori deboli, site agli angoli delle grandi strade metropolitane o nei vicoli dei borghi dell’immensa provincia italiana. È la libertà di chi sceglie di passare un po’ del suo tempo in compagnia di quel microcosmo di undici librerie che, in un viaggio da Nord a Sud, Matteo Eremo ha raccolto nello speranzoso e frizzante La voce dei libri. Undici strade per fare libreria oggi  (Marcos y Marcos, pagine 288, euro 12,00). 

Si parte ovviamente da Milano, la capitale dell’editoria con il suo 25-30% del fatturato globale del mercato. Termine, quello di “mercato”, che è in cima ai pensieri degli innumerevoli e sempre sboccianti megastorefeltrinelliani-mondadoriani, ma non a quelli della Centofiori. «Lo scambio, in una libreria indipendente, è una delle cose più importanti», asseriscono convinti Andrea Spazzali e Roberto Tartaglia, titolari dell’avamposto di piazzale Dateo che l’anno prossimo compie i suoi primi quarant’anni. Qui le bottiglie di vino si stappano al sabato con i clienti che hanno anche l’onere e l’onore di occuparsi delle schede critiche sulle novità. Se il libro è piaciuto si compra e si porta a casa, in caso contrario torna al suo posto dopo un fine prestito, modello biblioteca comunale. Tra gli scaffali si crea un’atmosfera domestica. 

Galla, dell’omonima libreria di Vicenza, rappresentano la realtà a conduzione familiare più antica d’Italia: anno di fondazione 12 agosto 1880, in contra’ Muscheria. Quello del patron Giovanni Galla è stato il primo esempio di multistore, in cui cancelleria e libri alla fine dell’Ottocento venivano già recapitati su ordinazione. Un mestiere e una filosofia avanguardistica tramandata per tre generazioni fino ad Alberto Galla, presidente da un trentennio a questa parte dell’Associazione librai italiani, il quale fiero sottolinea: «Abbiamo investito nel futuro guardando al passato». Uno sguardo che nel 2013 ha portato all’apertura di un secondo punto vendita (dopo quello di corso Palladio in piazza Castello) e alla fusione Galla+Libraccio, remainder del libro d’occasione e della scolastica. «Altro che morte del libro di carta: da quando abbiamo aperto ogni giorno vengono tantissime persone, tra cui molti giovani, alla ricerca di titoli di qualità, come se “Galla+Libraccio” ci fosse sempre stato», dice soddisfatto Galla. 

L’unione degli indipendenti fa davvero la forza. Così nel 2001, in collaborazione con la Libreria Bonturi di San Bonifacio, la Galla ha dato vita alla Liberalibro di Valdagno (Vicenza). In Sardegna Tiziana Marranci è la promotrice dei “Contratti di rete” (accordi commerciali tra più librerie indipendenti), mentre nel 2011 otto storiche librerie di Friuli e Veneto hanno dato vita al marchio “Librerie d’autore”. Si tratta di alleanze che puntano su «più qualità e partecipazione», privilegiando le esigenze e il gusto dei propri lettori-clienti, con i quali si crea un rapporto magico. 

Nicola Roggero della Libreria Angolo Manzoni (specializzata in arte, fotografia e architettura) nel cuore della vecchia Torino (via Cernaia), considera il suo «un mestiere stupendo, artigianale, basato sulle emozioni e sullo scambio con le persone». Una persona speciale è il protagonista del racconto con cui volle celebrare il primo anno di apertura dell’Angolo Manzoni, che si conclude con la preziosa dedica personale al libraio debuttante da parte del cliente profetico, apposta alla copia de L’ultimo scalo del Tramp Steamer: «Questo libro sarà il modo con cui farà questo mestiere. Un libro per ognuno. Grazie per il suo impegno». 

Ecco i codici di riconoscimento del libraio indipendente: il modo, la selezione fatta appositamente per ogni singolo lettore e l’instancabile impegno profuso. Il modo è la grazia con cui si sanno porgere le donne, quelle della La Rinascita di Empoli o Monica Bellomini e le sue figlie Debora e Simona della Libreria Fogola di Pisa. Fogola è uno dei cognomi di quei primi librai ambulanti che nel Cinquecento scendevano dal pontremolese, gerle in spalla e carichi come somari, per andare a vendere in città i loro almanacchi, i lunari e i poemi cavallereschi. Hanno tracciato il passo dalla Toscana al Piemonte della Libreria Volare di Pinerolo; fino giù alla Sicilia, in quel covo di poetica resistenza civile che è la Libreria Editrice Urso di Avola. In venticinque metri quadrati si agita ancora Ciccio Urso che, per accoglienza ed entusiasmo, è assai affine alla gestione della Libreria di Santa di Santa Margherita Ligure.


Fuori dalla mappa tracciata da Eremo, altri sono meritevoli di nota nel sentiero tortuoso di chi ancora crede nel potere pasoliniano della cultura, e quindi nella lettura, e vuole ancora affidarsi ai consigli e alle selezioni del libraio di fiducia. Alla Lirus a un passo dalla Stazione Centrale di Milano, Claudio Oxoli persegue da sempre il monito della Libreria stregata di Christopher Morley: «Non c’è uomo più riconoscente di quello a cui si è dato proprio il libro che la sua anima desiderava inconsciamente. Nessuna pubblicità sulla terra è potente come un cliente grato e soddisfatto». 

Questi ultimi partigiani della resistenza libraria si sono inventati di tutto: i book-caffè, gli incontri ravvicinatissimi con gli autori («che diventano scambi di idee tra soggetti», sottolinea Daniela Bonanzinga dell’omonima libreria di Messina), bookcrossing, “libri sospesi”, readingspeciali (come quelli promossi dal vulcanico Alessandro Alessandroni della Altroquando di Roma), “cene con l’assassino” ispirate alla letteratura noir, perfino il bazar di pashmine e broccati di seta della Modusvivendi di Palermo. E il pernotto, con tanto di letto sotto le stelle voluminose, alla Libreria Carnevali di Foligno (Perugia) dove i fratelli Stefano e Luca Marcucci, nella sala che un tempo fu quella del vecchio cinema Astra, consentono al lettore-viandante di passare anche la nottata, dopo gli assaggi all’interno bar “Zabriskie”.

L’orizzonte non è affatto illuminato, ma la torcia della speranza nel domani arriva da oltre confine, dalla Svizzera e da Fabio Casagrande dell’omonima e storica (ha compiuto novant’anni) libreria di Bellinzona: «Per contrastare colossi come Amazon, sarà decisiva la cooperazione fra le piccole realtà. È fondamentale che i librai rispondano con una rete comune di forze economiche e intellettuali. Le vie sono molteplici, basta crederci e provarci. La rete internet è anche nostra».

da http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/librai-alla-riscossa.aspx

"...in quel covo di poetica resistenza civile che è la Libreria Editrice Urso di Avola. In venticinque metri quadrati si agita ancora Ciccio Urso:..." Parole che non hanno bisogno di nessun commento. Complimenti, Ciccio! Onorata di conoscere te e la tua meritoria e multiforme attività di libraio-editore-promotore culturale!!!

Benito Marziano Credo che sia molto importante, in questo nostro tempo così indifferente a interessi che non siano prettamente materiali, che qualche giornale dedichi un articolo a una libreria. 
Se poi la libreria è quella di Ciccio Urso, mi coinvolge anche emotivamente. Molto per l’amicizia che mi lega a Ciccio sin dai primi anni ‘60 e molto anche perché questa amicizia è nata lì dentro e tramite ne è stato il libro. 
Per oltre mezzo secolo è lì dentro che ho trovato quel particolare e prezioso ‘cibo’ che nutre la mente e ci permette di non “viver come bruti”. 
Né posso ignorare quanto, sempre lì dentro, abbia potuto fruire della dotta conversazione di tanti intellettuali che mi onorano della loro amicizia.
Mi congratulo, Ciccio, sono, questi, riconoscimenti che merita il tuo tenace operare per la cultura.

Benedetta Sarrica ben detto e avanti a tutta forza!

Maria Antonia Forte Esistono i luoghi che visitiamo con l'immaginazione nei quali proiettiamo le visioni dei nostri desideri? Chissà? In questi luoghi la fantasia danza libera e si muove all'interno dei valori dell'onestá, dell'amicizia, della giustizia e della bellezza, così difficili da ritrovare integri nella quotidianità. Fu così che un giorno immaginai un luogo di cultura "a raggiera" il cui centro coordinava fruttuosamente e positivamente, civilmente e democraticamente tutte le diverse competenze che si manifestavano nei differenti livelli culturali delle persone che liberamente vi giungevano. Il cuore centrale di quel luogo pulsava della passione di perseguire la realizzazione dei propri ideali e dalla certezza che una rete di forze individuali positive, non solo testimoniasse (con la poesia, con la narrativa, con la musica, con la pittura e con il canto) la naturale bellezza del creato, ma attraverso le originali intuizioni dei più giovani avvenisse anche la magica metamorfosi del pensiero generatore di progresso umano. Avvinta da questa spirale immaginativa e dai miei pensieri che aspiravano a dare concretezza alle cose immaginate, scattai una foto a questo luogo ideale, dal quale la mia fantasia avrebbe visto da lì a poco congedarsi tutti i visitatori, dividendosi "a raggiera" nello spazio fantastico.... «Maria Antonia! Ma quante foto stai scattando alla mia libreria?! È da dieci minuti che ti sto osservando dal vetro del bar ...». Trasalii... Io non ebbi modo di verificare il colore del mio volto a quell'esclamazione dell'Editore Francesco Urso, che sbucò dalla porta del bar di fronte alla sua libreria... Bianco o rosso? Non lo so. Di sicuro non se ne accorse perché mi misi a ridere... Ridevo di me. Avevo cercato di fotografare più volte la facciata con l'insegna di quel luogo ideale, di quella libreria "ideale", sicura che " il cuore centrale dello spazio a raggiera" fosse stato creazione della mia immaginazione ... Ed io lo avevo collocato all'interno della libreria e in un angolo dal quale non poteva vedere me sulla strada... invece no! Quel luogo è reale. Lo dice anche l'Avvenire...

Novitàcopertina

Sebastiano Cugno
1953-2013: 
sessant'anni di cinema a Noto 
Analisi dei rapporti tra la capitale netina e il cinema

Libreria Editrice Urso, Collana Mneme n. 42
2014, 8°, pp. 204, ill.€ 18,00
ISBN 978-88-98381-46-3acquista

Questa mia pubblicazione ha un duplice scopo: da una parte vuole essere un omaggio ai luoghi della mia infanzia, ai quali sento di appartenere; dall'altra, invece, va a colmare una lacuna molto importante poiché è il primo libro che raccoglie tutti i film girati nella cittadina netina, di cui vengono ovviamente analizzate solo le scene ambientate a Noto, cercando di cogliere il rapporto tra i personaggi e l'ambiente circostante. Per far questo ho suddiviso ogni film in tre paragrafi. Nel primo narro gli eventi dei film che si svolgono a Noto, poi tratto dell'ambiente ed infine espongo le sequenze, a parer mio, significative. La galleria fotografica, invece, presenta un originale confronto tra alcuni luoghi ripresi nel film e la loro trasformazione nel corso del tempo.

Sebastiano Cugno

copertina

Enza Fischitello
Corrado Leone

Parrannu parrannu...
DIZIONARIO MODI DI DIRE PROVERBI
del dialetto siciliano
(Quando le parole accendono i ricordi e danno colore ai pensieri)

2013, 8°, pp. 
272
Libreria Editrice Urso
Collana Mneme n. 38
€ 20,00acquista
ISBN 978-88-96071-94-6


Gli autori negano di essere dei dotti falciatori delle messi dialettali; tuttavia, nel loro spigolare,
raccogliendo spiga dopo spiga e chicco dopo chicco, hanno mietuto quelle messi che la loro memoria
giovanile ha conservato integre e incontaminate, creando un granaio linguistico di tutto ciò che merita di essere custodito per tramandarlo a chi verrà dopo di noi, ai nostri figli e ai nostri nipoti.
Le parole, i proverbi, i modi dire e i dettami grammaticali elencati in questo volume, non solo accendono i ricordi e danno colore ai pensieri, ma rappresentano quella voglia di rappresentazione linguistica e verbale di tutto ciò che il tempo potrebbe trascinare al di là della nostra memoria e al di fuori della vita che quotidianamente viviamo.

I PERIPATETICI DI ELOROEloroCAMMINATE FILOSOFICHE, LETTERARIE E STORICHE
TUTTE LE SECONDE DOMENICHE DI OGNI MESE
ad eccezione di luglio, agosto, settembre e dicembre,
senza pagamento di quota di iscrizione o quote sociali.
Chiunque può partecipare. È necessario dare come sempre adesione a Ciccio Urso entro il sabato precedente. Anche questa nostra iniziativa non si assoggetta alla logica dei finanziamenti pubblici e testimonia la possibilità della libera aggregazione di persone.

CICCIO URSO E VERUCCIO FERRO
con la collaborazione
foto foto
del "Centro Don Luigi Sturzo" e di "Avola in laboratorio"
organizzano una camminata

con appuntamento alle 9,30 in Piazza Crispi [Cappuccini]
(davanti all'ex Ospedale di Avola)

andremo in automobile in direzione di Avola Antica (fino alle 12,00)
poi ci sposteremo a piedi in almeno due siti archeologici
domenica 12 ottobre 2014
TEMA DEL GIORNO
SUL SITO E SULLA STORIA
DELL'ANTICA AVOLA
COL PROF. PAOLO MAG
RO

È necessario dare come sempre adesione da Ciccio Urso in Libreria
o con un messaggio sul suo profilo di Facebook
(entro sabato 11 ottobre 2014
)

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foto
logoRosellini

CONVEGNO NAZIONALE DI PELLEGRINI DEI VARI CAMMINI
E DI POETI E SCRITTORI AMICI DELLA LIBRERIA EDITRICE URSO
E VICINI AL "FORUM DEL PELLEGRINI"
COL PATROCINIO DEL COMUNE DI VICOPISANO (Pisa)
foto
SENZA QUOTA DI ADESIONE O ISCRIZIONE 
Tutto gratuito ad eccezione di quel che mangerai a cena e a un pranzo

sabato 6 dicembre a partire dalle 15,00 
domenica 7 dicembre 9,00-13,00 16,00-18,00

La poesia del cammino
e il cammino della poesia

Aderire con un messaggio a Francesco Urso e-mail info@libreriaeditriceurso.com
Prenotare quando possibile, e non più tardi di giovedì 4 dicembre.

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